sabato 16 luglio 2016

"Bologna permettendo" di Mattia Bernardo Bagnoli

 







Titolo: Bologna permettendo

Autore: Mattia Bernardo Bagnoli

Editore: Fazi Editore

Prima pubblicazione: 2009

Pagine: 300

Prezzo di copertina: € 18,00





“Bologna è una ragione di vita. Un mistero. Mi è sempre stata addosso e non ho mai capito il perché. Una costante magia ma anche un’inquietudine”.

Così il cantautore Luca Carboni ha recentemente parlato della sua città, e personalmente credo che sarebbe stato difficile trovare parole più adatte per parlare del cuore che batte ai piedi delle Due Torri, ed allo stesso tempo dell’atmosfera di cui è impregnata questa storia.

Infatti, nel romanzo d’esordio di Mattia Bernardo Bagnoli, è proprio Bologna a recitare il ruolo della protagonista indiscussa, assoluta e terribilmente assolata, nella cui afa estiva impietosa boccheggiano i personaggi con le loro storie.

Troviamo il commissario Aiello, il più classico dei napoletani, trapiantato per punizione al nord (se di nord possiamo parlare, ma alla fine tutto è relativo) assieme alla fedele moglie Santa, che si sforza un po’ goffamente di ambientarsi in una città che non gli appartiene ancora e nella quale non si trova pienamente a suo agio.
E c’è poi il professor Cornelio Corvo, uomo enigmatico e solitario, celebre criminologo e stimato professore della prestigiosa Alma Mater, prigioniero di una vita che non è andata come voleva lui ma come ha deciso il suo potente padre, che cerca di lenire le sue sofferenze esistenziali portandosi a letto le studentesse in cambio di un bel voto all’esame.
Ad intrecciare le loro due vite sarà una storiaccia nella quale entrambi si troveranno immersi loro malgrado, una vicenda tinta del sangue di coloro che occupano gli ultimi scalini della piramide sociale bolognese: i punkabbestia assassinati in vari punti del centro della città da una mano misteriosa.

Nel dipanarsi della trama, la città di Bologna non giocherà solo il ruolo di cornice dei fatti, ma si ergerà a vero e proprio deus ex machina del giallo, mostrando quanto sa essere imprevedibilmente angosciante e rivelandosi quale chiave di volta della storia.

Bologna Permettendo è un giallo-noir scorrevole, con un buon ritmo, dove lo scrittore alterna pregevolmente riflessioni, descrizioni e fatti. La trama del romanzo non è eccessivamente complicata, ma riesce a tenere in serbo allo stesso tempo un finale imprevedibile, nel quale si affrontano le due facce di una città unica e meravigliosa, magica nelle sue mille contraddizioni, dove convivono, talvolta ignorandosi e talvolta venendo a contatto, l’agiatezza con la trasgressione, l’eleganza con l’inquietudine, la nobiltà dei tempi che furono con un presente a tratti indecifrabile nella sua unicità, ma che tuttavia rimane nel cuore di chi ha avuto la fortuna di viverci, e che lo scrittore ha saputo rappresentare alla grande nelle pagine di questo romanzo.

In conclusione, Bologna Permettendo racconta di per sé una bella storia di assassinii, vivace, scorrevole ed interessante, nella quale i personaggi umani sono caratterizzati solo fino ad un certo punto. Il quid pluris che caratterizza il romanzo, tuttavia, sta a mio parere nella parte delle vie e dei portici bolognesi, e credo che potrà essere apprezzato fino in fondo soprattutto da chi conosce almeno un po’ la città, e che per tale motivo non dovrebbe perdersi questa lettura.



- Recensione di  Pier Francesco -

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